Menu

Purgatorio

Schildgen B.D. – Dante as political visionary in contemporary cinema: Sean Meredith’s “Dante’s Inferno” and Jean-Luc Godard’s “Notre Musique”.

TITOLO:
Schildgen B.D., Dante as a political visionary in contemporary cinema: Sean Meredith’s Dante’s Inferno and Jean-Luc Godard’s “Notre Musique”, in Rivista di Studi Italiani, vol. XXIX, n. 1, Giugno 2011, pp. 359-373.

ABSTRACT:
Due film distanti tra loro per regia, storia, e contenuti: un francese e un americano accomunati dall’interesse per la materia dantesca.
Si analizza Notre Musique (2004) di Jean-Luc Godard e la presenza dei versi della Commedia usati come denuncia dell’orrore della guerra nel XX secolo, a partire dal più recente conflitto bellico: la guerra in Bosnia. Godard attualizza l’Inferno dantesco nella realtà bellica del secolo passato, mostra, con i versi di Dante, l’abominio delle guerre. Il canto XXVIII dell’Inferno è il riferimento testuale per le riflessioni sulla guerra, condensate in sette minuti di immagini di repertorio sulle guerre del XX secolo affiancate tra loro con il metodo dell’accumulatio.
Dante’s Inferno (2007) di Sean Meredith è invece un film d’animazione con marionette di carta. Un diario di viaggio cupamente comico nel mondo urbano sotterraneo, che denuncia l’alienazione umana nella realtà capitalistica occidentale. E’ una tagliente satira che permette di affiancare ai personaggi del poema dantesco persone note della contemporaneità: John Kennedy, Marilyn Monroe, Heinrich Himmler, George Sand etc. Il testo dantesco rimane il filo conduttore della storia in una cruda modernizzazione delle coordinate spaziali e temporali.

LINK:
http://www.rivistadistudiitaliani.it/articolo.php?id=1566

CODICE:
ISSN 0516-6551

Colonnese Benni V. – The Helios-Psiche Dante trilogy

TITOLO:
Colonnese-Benni V., The Helios-Psiche Dante trilogy, in Dante, Cinema, and Television, (a cura di) Amilcare A. Iannucci, University of Toronto Press, Toronto 2004 pp. 51-73.

ABSTRACT:
Si ripercorre la realizzazione cinematografica delle tre cantiche dantesche, analizzando, in particolare, i percorsi e i rapporti, ancora poco chiari, delle due case cinematografiche: la Helios film e la Psiche. Importante è la relazione tra le due che porta ad un’unica promozione e distribuzione all’estero accorpando i tre film. L’Inferno (1911) e il Purgatorio (1911) appartengono alla prima, mentre è della Psiche il Paradiso (1912).
D’obbligo è poi il confronto con l’Inferno (1911) della Milano Films di cui ne anticipa l’uscita di poco, e la cui realizzazione era stata annunciata già da due anni. La capacità di anticipare la Milano Films portò a considerare il lavoro della Helios-Psiche come inferiore, e senza alcun valore estetico giudicandolo anche fraudolento rispetto a quello “originale” della casa cinematografica milanese. Viene ora rivalutato considerando la grandezza del progetto, la capacità distributiva in cui compare la figura di Frieda Klug, e soprattutto il valore artistico-culturale di alcune scene.

LINK:
No web.

CODICE:
ISBN: 978-0-8020-8601-3

Testa B. – Dante and Cinema: Film across a Chasm

TITOLO:
Testa B., Dante and Cinema: Film across a Chasm, in Dante, Cinema, and Television, University of Toronto Press, Toronto 2004, pp.189-212.

ABSTRACT:
Tre i film che vengono presi in analisi per mostrare il legame Dante-Cinema.
Il primo è The Dante Quartet (1987) di Stan Brakhage il quale vede la Commedia come rappresentazione del travaglio interiore della creazione artistica del poeta. Se ne sottolinea la capacità di rappresentazione spaziale attraverso il continuo fluire di colori, immagini, che portano lo spettatore a perdersi e rivivere l’intera opera dantesca attraverso stati emozionali che le immagini riescono a rievocare.
Secondo film è Il deserto Rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, la cui analisi porta a considerare Ravenna e la sua eroina Giuliana, non come spesso avvenne rappresentazione dell’Inferno, ma del Purgatorio in quanto non vi è l’immobilismo caratteristico dell’Inferno e del Paradiso, ma il movimento continuo, il peregrinare tipico della montagna del Purgatorio.
Terzo esempio è infine il particolare The book Of All The Dead (1978-96) di Bruce Elder che rappresenta una serie di lavori del regista appartenenti ad un vasto progetto in cui la presenza di Dante è fondante.

LINK:
No web.

CODICE:
ISBN: 978-0-8020-8601-3

dantequartet1987

1987 – The Dante Quartet

Titolo originale: The Dante Quartet

Regia: Stan Brakhage

Paese: USA

Genere: video art

Anno: 1987

Durata: 8 minuti

Audio: muto

Pittura su pellicola: Stan Brakhage

Elaborazione Fotografica: Dan Yanosky

Produzione: London Filmakers Company, USA-GB

 

TRAMA

Una rappresentazione visiva, in quattro parti, de La Divina Commedia. L’Inferno è una serie di pennellate multicolori su uno sfondo bianco, e varia man mano che cambia la velocità dell’immagine. Hell Spit Flexion, o saltar fuori dall’Inferno, è su una parte della pellicola più piccola, e prende come riferimento il centro dell’immagine. Montaggi di colore si muovono velocemente con una stella e il bordo di una luna illuminata. Con Purgation si ritorna a full frame, dove schizzi di colore rallentano per poi cristallizzarsi; a tratti si distingue si distingue, per un momento, un volto o una finestra. In Esistenza è il canto i colori ruotano vorticosamente dentro e fuori dalla vista.

NOTE

I riferimenti consistono nelle suggestioni provocate dalla lettura della Commedia, che si traducono in un racconto fatto di colore in movimento.

«Then comes a moment when suddenly I can’t handle the language anymore, like I can’t read one more translation of The Divine Comedy, and suddenly I realize it’s in my eyes all the time, that I have a vision of Hell, I have even more necessary kind of a way of getting out of Hell, kind of a springboard in my thinking, closing my eyes and thinking what I’m seeing […] and also purgation, that I can go through the stages of purging the self, of trying to become pure, free of these ghastly visions, and then there is something that’s as close to Heaven as I would hope to aspire to, which I call “existence is song.” And that all of that was in my eyes all the time, backfiring all these years […] It’s lovely that I can have the language, but I also have a visual corollary of it, but that is a story.» (Stan Brakhage in S. Brakhage: An Anthology, I. Intervista del 2002 di Bruce Kawin).

I riferimenti consistono in un rimando costante alla cantica e ai suoi personaggi, non in relazione alla narrazione, ma alle suggestioni che essi producono sull’immaginazione dell’autore del film e sula traduzione in immagine/colore.

L’opera è frutto di «37 anni di studio del testo dantesco […] dà forma di immagini ai pensieri di un uomo sull’Inferno, il Purgatorio ( o momento di transizione) e il Paradiso (ovvero l’esistenza come musica, che è come meglio riesco ad immaginarmi il Paradiso, basandomi sulla mia esperienza). Sono visioni ispirate a stati emotivi.» (S. Brakhage)

 

LINK

http://www.ovguide.com/the-dante-quartet-9202a8c04000641f800000001cd6ea68
youtube http://www.youtube.com/watch?v=61SzOGVdOnk

Casadio G. – I personaggi danteschi nel cinema popolare italiano degli anni Quaranta

TITOLO:
Casadio G., I personaggi danteschi nel cinema popolare italiano degli anni Quarante, in Dante nel Cinema, (a cura di) Gianfranco Casadio, Longo Editore, Ravenna 1996, pp. 77-82.

ABSTRACT:
Vengono analizzati tre film degli anni Quaranta: Pia de’ Tolomei di Esodo Pratelli (1941), Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo (1949) e il Conte Ugolino di Riccardo Freda (1949).
Pratelli racconta la storia di Pia chiudendola con un finale più melodrammatico: la donna si suicida per sfuggire al tentativo di stupro di Ghino di Tacco. Il melodramma è centrale anche negli altri due film, e ogni finalità espressiva si piega ai canoni del romanzo d’appendice in cui la protagonista femminile è perseguitata ed è presentata come la vittima sacrificale della storia. Matarazzo, ad esempio, lascia ampio spazio all’inganno iniziale perpetrato nei confronti di Francesca, secondo la versione data da Boccaccio. Freda, dal canto suo, deforma la realtà storica caratterizzando Ugolino come personaggio “rude e volgare, ma onesto e, se vogliamo, un poco ingenuo”, a fronte di un cinico e amorale arcivescovo Ruggieri.

LINK:
No web.

CODICE:
ISBN: 88-8063-087-3