2022 Dante. Fuga dagli Inferi
Regìa: Sebastiano Facco
Paese di produzione: Italia
Anno: 2022
Genere: documentario, storico
Durata: 160 minuti
Lingua: Italiano
Sceneggiatura: Matteo Bozzi e Davide Savelli, con la collaborazione di Sebastiano Facco. Produttore: Alfredo Bini
Casa di produzione: Indigo Stories
Musiche: Ginevra Nervi
CAST
Toni Servillo: Dante, voce narrante
Federica Baù: Antonia, figlia di Dante
Chiara Gioncardi: voce di Antonia
Con gli interventi di: Alberto Casadei, Giuseppe Indizio, Nicola Lagioia, Sebastiana Nobili, Laura Pasquini, Giuseppe Indizio, Alma Poloni, Francesco Santi, Conte Sperello di Serego Alighieri.
TRAMA
Una ricostruzione degli ultimi venti anni di vita di Dante, quelli dell’esilio (1302-1321), effettuata con l’apporto di critici e studiosi.
Il punto di vista è quello di Antonia Alighieri , la figlia del poeta che conoscerà il padre solo quando l’uomo sarà in punto di morte, a Ravenna. La narrazione si snoda tra flussi di coscienza, epistole, commoventi soliloqui che entrano nel vivo di un non-rapporto, fatto di amore e lontananza insieme. La risposta avviene attraverso della Divina Commedia, del Convivio, delle Rime con la voce fuori campo di Toni Servillo.
“L’amor che move il sole e l’altre stelle”… a leggerci il noto stralcio della terza e ultima cantica è proprio lei, Antonia, riappacificata – ci piace pensare – con quel padre assente, mentre, nel Monastero di Santo Stefano degli Ulivi, è sul punto di prendere i voti con il nome di Beatrice.
NOTE
La regìa di Facco fa largo uso di potenti immagini naturalistiche come il magma di un vulcano, la volta del cielo, l’acqua resa rossa da erbe. Accanto a queste immagini d’arte che vanno dall’iconografia medioevale, ai mosaici ravennati, ai capolavori di Giotto, alle litografie di Gustave Doré.
Descrivendo la su opera Sebastiano Facco scrive:
“Questo è un docu–film che non racconta il solito Dante che si studia a scuola; ma il Dante intimo, il Dante uomo del suo tempo; il Dante incapace di dire una parola per sua moglie e sui suoi cinque figli ma in grado di scrivere intere opere per una donna con cui non ha mai avuto una relazione. L’intenzione è quella di avvicinare anche i ‘profani all’opera e alla vita del poeta; un racconto più suggestivo che didascalico, che cerca di superare le ‘versioni ufficiali’ con approfondimenti poco toccati dalla vulgata comune. L’obiettivo è quello di rivalutare la figura di Dante e riscoprire il significato di un capolavoro che non conosce i limiti del tempo. È la storia di un uomo e della sua opera. Un’opera – ‘La Divina Commedia’ – al tempo stesso metafora della vita di Dante e della stessa esistenza umana, scritta per vendetta e rivalsa e destinata a rimanere nella Storia”.
L’obiettivo viene raggiunto in modo corretto, gradevole e, a volte, toccante.